Morning Spartan's. Per l'ultimo WOD del mese ho pensato a qualcosa di speciale per voi.
WOD 30.4 Warm Up: 1-10Burpee-Push Up Skills: Squat Clean-Sumo deadlift Part A
5 Deadlift
5 Squat Clean
5 Push Jerk
5 Pull Up (gruppi di 3)
5 ROUND Part B:Team1-20
Thrusters
Lateral Burpee over the bar
Sumo deadlift
''Dove posso arrivare? Non lo so, ma ci provo sempre''. Usain Bolt
CKB CROSSFIT PROGRAM
mercoledì 29 aprile 2015
IL WOD: UN'ESPERIENZA CHE 'SEGNA'
Molti esercizi, sopratutto per chi si
avvicina da neofita al CrossFit lasciano il segno e non solo perché
rivelano debolezze o punti carenti ma anche perché fisicamente segnano
il corpo in vari punti ed in vari modi. Tra i più fastidiosi ed evidenti
segni vi sono senza dubbio i calli alle mani che si producono sia
utilizzando i bilancieri, sia con le trazioni.
Sfortunatamente l’utilizzo dei guanti da
palestra non è possibile poiché la perdita di sensibilità che ne
deriva, comprometterebbe la presa al punto da non essere in grado di
eseguire correttamente gli esercizi “incriminati”, stesso discorso vale
per alcuni accessori che se nelle intenzioni vorrebbero essere utili,
finiscono poi con il fare più danni dei danni stessi che dovrebbero
evitare.
I calli sono dunque da considerarsi un
segno distintivo di cui andare eventualmente fieri e con i quali
convivere anche il vero problema è il fatto che a volte possono essere
tanto dolorosi da rendere difficile l’esecuzione di un esercizio non
tanto per l’esercizio in se, ma proprio perchè la presa ottimale diventa
impossibile. Che fare allora per alleviare i problemi derivati dalla
presenza di calli sulle mani?
Dato che il problema principale dei
calli è il loro spessore che forma quelle fastidiose “palline” che vanno
ad interferire con i nervi della mano rendnedo la presa fastidiosa se
non dolorosa, la prima cosa da fare è eliminare la pelle morta. Per
farlo occorre immergere le mani in un bagno di acqua calda per qualche
minuti in modo da ammorbidire i calli stessi e grattare poi con un
coltello o un levacalli senza andare troppo a fondo ma semplicemente
sbucciando i calli uno da uno. In questo modo lo spessore dei calli si
ridurrà e la loro incidenza sulla presa sarà meno dolorosa.
Una volta “sbucciati ” i calii, si può
completare l’operazione usando della pietra pomice per levigare i resti
dei calli ed eliminare ulteriore spessore. Anche dopo questa operazione
resterà in ogni caso un segno ma il minor spessore ottenuto permetterà
di svolgere gli esercizi senza compromettere la presa e con molti meno
dolori. L’uso di una buona crema ammorbidente, ad esempio a base di
glicerina, completerà il trattamento ammorbidendo ulteriormente la pelle
delle mani ed i calli stessi.
Qualora si formino delle ferire e delle
abrasioni a causa di calli che si strappano o di veschiche, ad esempio
nel caso di Pull-up prolungati o di carichi molto elevati nei deadlift,
la prima cosa da fare è disinfettare le ferite per poi tagliare via la
pelle staccata o strappata ed aspettare successivamente la guarigione
delle abrasioni con la formazione di nuova pelle. Si possono utilizzare
degli appositi cerotti tipo che creano una morbida membrana protettiva
sulle vesciche.
CKB CROSSFIT PROGRAM
martedì 28 aprile 2015
WOD 28.4 Warm Up&Skills WU e SL verranno lavorati con un circuito misto a tempo in cui eserciteremo capacità metabolica e gesto tecnico.
5 explosive push up
jump over the box
handastand walk
30'' moster rope
10 burpee pull up
37th BIRTHDAY WOD
37 Push Up 37 KT Russian Swing/Wall Ball 37 Box Jump 37 Pull Up/Barbell Row 37 Momentum Sit ups (con slancio in piedi) 37 Burpees 37 Push Press 37 Back Squat 370 Single Unders
2 ROUND ;-)
''Non importa essere amati e apprezzati da tutti. Chi non ti apprezza non
ti ha mai conosciuto davvero; basta essere amati dalle persone
giuste, il resto conta poco. Grazie ancora Spartani, siete davvero un gran gruppo''. CKB CROSSFIT PROGRAM
lunedì 27 aprile 2015
Il punto sull'Allenamento Funzionale
Buongiorno Spartani, sentiamo spesso parlare di Allenamento Funzionale o Functional Trining, ma sappiamo veramente di cosa si tratta? In circa 15 anni questo tipo di allenamento si è evoluto, perché ora non si
fanno più semplicemente circuiti, ma si utilizzano anche nuovi attrezzi
non convenzionali, quali enormi e pesanti pietre, corde e funi, mazze,
kettlebell, pedane di propriocezione, copertoni, sandbag, bullbag. Tutto
tranne quello che si faceva ‘prima' come se tutto ciò che è stato fatto
in passato fosse una matassa di roba antifisiologica buona solo per
pompare muscoli da spiaggia.
Ho cercato molto su internet per trovare una definizione di questo
allenamento e penso di aver individuato quella che più di altre ricalca
lo spirito di questo nuovo metodo nella mentalità comune:
"L'obiettivo principale di questo genere di ginnastica è quello
di fare in modo che il nostro corpo diventi più agile e funzionale nel
mettere in atto tutte le operazioni e i movimenti che compiamo nel corso
della vita quotidiana."
In sostanza ''l'unica
cosa funzionale è la tecnica e la capacità che ne deriva di imprimere
ad un oggetto la maggior forza possibile nel minor tempo possibile,
l'esplosività insomma''. Tutto parte da questo concetto. Non fa una piega ragazzi!
Ovviamente, come già detto, nulla permette di allenare l'esplosività
più delle alzate olimpiche, ma la loro difficoltà tecnica impedisce che
esse vengano sfruttate al 100% del loro potenziale e inoltre, a mio
giudizio, squat, panca e stacco rappresentano molto di più le grandi
funzioni corporee che sono alla base delle OLs stesse, cioè spinta di
tronco e di gambe, e le loro regole esecutive sono maggiormente
trasferibili nelle altre attività. Gli esercizi, tutti gli esercizi,
devono essere effettuati seguendo la funzionalità articolare, pena
subire un infortunio. Avete presente esercizi come le alzate laterali con
intrarotazione, la peck deck o il lento dietro? Questi non sono esercizi
"funzionali", perché non rispettano le naturali funzioni corporee. Per
fare un esempio, la peck deck fa compiere all'omero un movimento di
adduzione in una posizione extraruotata, quando il movimento naturale sarebbe un'adduzione intraruotata.
Ecco che la funzionalità dell'articolazione manca, non si deve
sollevare un copertone per capirlo, anzi, proprio per la poca convenzionalità dell'attrezzo, più che mai va ben tenuta presente la
funzionalità articolare.
CKB CROSSFIT PROGRAM
sabato 25 aprile 2015
DENTRO E FUORI DAL BOX
Il timer sulla parete, inizia il conto alla rovescia. 3…2…1…Go. Da quel momento tutto la concentrazione è focalizzata sul WOD, sull’esecuzione dell’esercizio in modo che non vi siano ripetizioni non valide, sull’amministrazione dell’energia per arrivare in fondo e nulla ha più importanza se non portare a casa il WOD con il miglior risultato possibile, nemmeno la colonna sonora che se all’inizio da la carica, diventa quasi subito indistinguibile. Questo è il CrossFit nel Box ma questo può essere anche il CrossFit fuori dal box. Che lo vogliamo o no, il CrossFit serve a forgiare non solo la nostra forma fisica ma anche il nostro carattere ed il modo con cui affrontiamo la vita di tutti i giorni. Non sono solo i famosi movimenti funzionali ad aiutarci a vivere meglio ma anche tutto ciò che ogni giorno mettiamo nel nostro WOD. Forse molti CrossFitters non se ne rendono conto ma il fatto di riuscire ogni volta ad affrontare quella piccola/grande sfida personale che è un WOD, alla lunga porta delle conseguenze nel quotidiano e se così non fosse, vuol dire che nel loro approccio al CrossFit qualcosa non funziona.
Il WOD come metafora della vita e come la vita sempre diverso ed imprevedibile. Il WOD come difficoltà alla quale si va incontro con coraggio e determinazione, sapendo che alla fine, non importa in quanto tempo, saremo sempre noi ad avere la meglio semplicemente non lasciandoci sopraffare e cercando di superare ogni volta quelli che crediamo dei limiti. Anche questo è CrossFit e quando nella vita quotidiana si presentano quei piccoli/grandi problemi nulla può scoraggiarci dall’affrontarli ed, anzi, prenderli come delle nuove sfide che la vita ci presenta, diventa la norma. Si dice che le cose non accadono mai per caso e che generalmente se accadono è perchè siamo pronti ad affrontarle; ebbene in CrossFit ci insegna proprio questo e cioè il fatto che ogni difficoltà va affrontata a testa alta, con coraggio perchè sappiamo a priori che in ogni caso è alla nostra portata.
Ciò che ci accadde fuori dal Box è esattamente come quello che ci accade nel Box ed abbiamo vari modi per affrontarlo, esattamente come facciamo con un WOD. Alcuni lo prenderanno di petto e lo chiuderanno eroicamente stabilendo il loro PR per poi archiviarlo e non pensarci più. Alcuni ci metteranno più tempo, magari in modo non proprio elegante e con tante No Rep ma arriveranno comunque in fondo. Altri ancora bareranno contando più rep del dovuto per fare bella figura non rendendosi conto che stanno prendendo in giro solo se stessi e, che prima o poi, quello stesso WOD si ripresenterà magari con un giudice a contare le ripetizioni e a giudicare la tecnica di esecuzione. Insomma nella vita così come nel WOD non serve a nulla barare perchè si prende in giro solo se stessi visto che agli altri poco importa il risultato che dichiariamo di aver ottenuto.
Il CrossFit è community e come tale sostengo ed aiuto a vicenda che non deve essere però interpretato come mera accondiscendenza dato che vi sono delle regole di comportamento non scritte a cui la community si rifà, sia nella sua totalità, sia nel più ristretto ambito del box, ma va piuttosto interpretato come condivisione delle esperienze e delle risorse con l’inevitabile effetto di essere sempre disponibili a dare una mano agli altri membri della community con tutto quello che la nostra esperienza ci permette di portare. Anche questo, se riportato nel quotidiano, ci rende persone di valore, disponibili a dare una mano agli altri non già di mero aiuto contingente ma piuttosto trasferendo ad essi le nostre esperienze e le nostre conoscenze.
In conclusione potremo anche essere gli ultimi nella leaderboard ma se affrontiamo il nostro quotidiano con la stessa grinta, determinazione e sicurezza che abbiamo nei WOD, difficilmente saremo ultimi anche nella vita. Il Crossfit, come lo sport tutto, unisce e ci rende consapevoli che la condivisione e il gruppo sono la linfa vitale per ogni vero sportivo.
Chiudo il post citando la frase di Vince Lombardi ripresa dal film 'Ogni Maledetta domenica', dove Al Pacino recitava: ''Credo fermamente che l'ora più bella per ogni uomo, la completa realizzazione di tutto quello che gli sta più a cuore, sia il momento in cui, avendo dato l'anima per una buona causa, egli giace esausto sul campo di battaglia…Vittorioso!!!''.
CKB CROSSFIT PROGRAM
Good Morning Spartan's Dopo il memorabile Rest di ieri sera, questa mattina Special Wod Endurance.
Special WOD 25.4
Warm Up: 1000 m Run-Stretch
Part A 25 m Walking Lunge 21 Push up-Sit up 25 m Walking Lunge 18... 25 m... 15... 25 m... 12... 25 m... 9... 25 m. 6...
Part B
400 m Run Barbara: 20 Pull up-30 Explosive Push up-40 Sit up-50 Air Squat 3 Round
Part C
Sprint 100 m 10 Burpee 20 TTB
Good Luck CKB CROSSFIT PROGRAM
venerdì 24 aprile 2015
''Abbiamo 40 milioni di ragioni per fallire ma non una sola scusa''.
CKB CROSSFIT PROGRAM: NO EXUSES
CROSSFIT: LO STATO DI BENESSERE GENERALE
Ciao Spartani, vi siete mai domandati il motivo per cui praticate questo sport così faticoso. Vi siete mai chiesti perché a fine allenamento, una volta arrivati a casa, non vedete l'ora di tornare al Box e ricominciare?
''Il grande pregio di questo allenamento è quello di riuscire ad acquisire uno stato di benessere generale, permettendo di ritrovare fiducia in se stessi e nelle proprie capacità''. Il senso di questa attività fisica si intuisce dal significato del termine stesso, infatti "Cross Fit" è una parola composta formata da "cross" che vuol dire "incrocio", "mescolanza", e "fit", l'abbreviazione di fitness, ovvero le diverse attività fisiche ideate per il benessere. L'intensità degli esercizi e dei movimenti è calibrata in base all'età e alla potenza muscolare di ogni singolo individuo. ''L'obiettivo principale di questo tipo di allenamento completo è quello di ritrovare la forma fisica e rendere chi lo pratica pronto ad affrontare qualunque sfida la vita impone''.
Non per niente, il Cross Fit rappresenta un allenamento completo molto faticoso e considerato da alcuni eccessivo e, il suo stesso ideatore Greg Glassman, spiega che per praticarlo servono spirito competitivo, prima di tutto con se stessi, e una buona dose di coraggio. Il Cross Fit rappresenta una sfida contro le nostre debolezze, contro noi stessi, utilizzando tutte le risorse disponibili di cui la natura ci ha forniti.
Cross Fit: ritrovare un po' la forma fisica e un po' se stessi Il Cross fit non è specializzato in una singola tipologia di allenamento, ma propone una serie di movimenti funzionali e multiarticolari sempre diversi per evitare la noia causata da lezioni monotone e ripetitive. A tal fine, ciascun allenamento è reso unico e imprevedibile, in modo che il fisico e la mente non si abituino. La caratteristica principale di questo tipo di attività è la breve durata, anche se, in realtà, non esiste uno standard preciso, poiché una sessione può variare dai 5 ai 60 minuti.
Generalmente, si lavora in coppie o in gruppi ed è un allenamento completo che può essere praticato sia dagli uomini che dalle donne. IlCross Fit consente di riacquistare o mantenere in modo efficace la forma fisica, in quanto permette di bruciare una quantità elevata di calorie, stimolando, al tempo stesso, il metabolismo.
CKB CROSSFIT PROGRAM
giovedì 23 aprile 2015
Whether you are afighter,a dancer,a runner,a swimmer.Sport ispassion, your passion. Crossfit:the real poweris within you!
"Be More Than Human"
CKB CROSSFIT PROGRAM
Buongiorno BOX. Questa sera lavoreremo due Wod davvero interessanti: un Piramidale 'withoutincreasingthe weight' con decremento di Rpt e un Amrap da 10'. Good Luck
WOD 23.4
WU Tabata: One Unders-Staff Plank Dead man Burbees-Allow position
Skills: Back Rack Lunge-Power Clean
PART A 21-15-9-6-3 POWER CLEAN HSPU
PART B AMRAP 10' 10 BACK RACK LUNGE 10 T2B/T2B ISOMETRIC BARBELL 10 BOX JUMP
''Non importa quanto corri, se vinci o perdi. Non importa arrivare prima degli altri. Ciò che davvero importa è quanto cuore ci metti''. CKB CROSSFIT PROGRAM
mercoledì 22 aprile 2015
Due risate sono sempre ben accette :-)
Quello che dovreste NON fare. Buona visione
Buongiorno Spartani. Per il post di oggi prenderò spunto da un discorso fatto ieri al Box. Parleremo, infatti, di Pistol Squat.
Pistol squat: guida completa. Come eseguirli nel crossfit.
Cosa sono i Pistol Squat?
Con Pistol
Squat (detto anche single-legged squat) si intende lo squat
eseguito su una singola gamba. E’ tra gli esercizi più complessi del crossfit,
dato che richiede non solo una discreta forza ma anche una buona dose di equilibrio
e flessibilità, unite ad un periodo di pratica
iniziale. E’ tra gli esercizi non solo più complessi, ma anche più
completi: si tratta infatti di un movimento funzionale che combina forza,
flessibilità e coordinazione, che consente di migliorare drasticamente la forza
nelle gambe.
Trattandosi
di un esercizio complesso, il consiglio è quello di perfezionare prima
altri movimenti funzionali, come ad esempio lo squat o l'air squat tradizionale, e successivamente passare a varianti
impegnative come i pistol squat.
Questa guida
si pone come obiettivo quello di illustrarvi passo-passo l’esecuzione di un
corretto pistol squat. Condizione necessaria è quella di assicurarsi
di avere un’ottima esecuzione nello squat completo, ovvero dello
squat dove l’escursione non si limita ad arrivare al punto in cui le cosce
sono parallele al pavimento, ma prosegue ulteriormente, avvicinando i glutei ai
talloni (sotto al parallelo).
L’esercizio
di per sè, è semplice ed intuitivo, consiste nei seguenti passi.
1) A partire
dalla posizione eretta, restare in piedi su una sola gamba, stendendo l’altra
frontalmente con un angolo di circa 45° con il pavimento. Le braccia in questa
posizione sono stese frontalmente, in modo tale da mantenere un
buon equilibrio, in alternativa le mani possono essere poggiate sulla
testa;
2) Da questa
posizione, flettere la gamba d’appoggio e scendere come per sedersi, facendo
attenzione a mantenere la schiena dritta, lo sguardo rivolto in avanti, e il
ginocchio dietro la linea immaginaria verticale tracciata a partire dalla punta
dei piedi;
3)
Continuare a scendere fino ad appoggiare gluteo e femorale sul polpaccio; una
volta raggiunta questa posizione, con la gamba stesa parallelamente al
pavimento, iniziare la risalita, seguendo la medesima traiettoria. Per chi è
alle prime armi è possibile imparare ad eseguire i pistol squat gradualmente
tramite degli esercizi preliminari, volti a migliorare l’equilibrio, la
flessibilità e la forza, che vi consentiranno di padroneggiare il
movimento a step incrementali.
Il primo
esercizio che potete fare è quello di eseguire solo la prima fase di discesa
del movimento,
utilizzando un appoggio (es. una sedia o una panca) per sedervi a metà
dell’escursione. Successivamente potete eseguire il cosiddetto “pistol squat
assistito“, utilizzando un palo come sostegno da afferrare con le mani
durante l’escursione. Questo vi permetterà di focalizzarvi sulla sola forza
necessaria all’esecuzione, tralasciando momentaneamente i problemi di
equilibrio.
Un altro
esercizio, è quello di eseguire il pistol squat dal basso verso l’alto,
a partire ovvero dalla posizione finale, con una gamba stesa parallelamente al
pavimento e l’altra completamente flessa e con i glutei che poggiano sul tallone.
Una volta presa confidenza con questa posizione statica, dove la difficoltà
sarà quella di stendere completamente la gamba libera, ci si può
esercitare sulla fase di risalita.
CKB CROSSFIT PROGRAM
martedì 21 aprile 2015
Good Morning Spartani. Risparmiate energie, fate una buona colazione, un sostanzioso spuntino, un ottimo pranzo (ricco di carboidrati) e una succulenta merenda (1h e 30' prima della lezione). Concentrazione massima, stabilizzate testa e 'CORE', prendete fiato e partite a martello. No exuses, ''Spartansto the end''.
WOD 21/4
Team: free body 'Box e Ball' Warm Up
Skills Thrusters-Front Squat
PART A
Time Cup 30' (Every minute on the minute)
Primo Minuto: 10 Thruster-10 Box jump-10 Pullup/Push up-10 Burpee 5' Rest Secondo Minuto: 11 RPT a esercizio 5' Rest Terzo Minuto: 12 RPT a esercizio 5' Rest Quarto Minuto: 13 RPT a esercizio 5' Rest Quinto Minuto: 14 RPT a esercizio 5' Rest Sesto Minuto: 15 RPT a esercizio
PART B
Emom 20' One Minute: 5 Burpee over the bar + Front Squat (max reps fino a fine minuto)
''Entrambi i Wod hanno limiti temporali, ovvero bisogna sviluppare tutto il lavoro entro il minuto per 20-30 minuti. Ciò che questa formula permette all’atleta di fare è accumulare volume e
sviluppare una meccanica coerente con carichi o movimenti che
richiedono elevati livelli di coordinazione. Questa metodica di allenamento è molto efficiente per sviluppare abilità e capacità anche perchè i periodi di riposo sono ridotti al minimo''. CKB CROSSFIT PROGRAM
lunedì 20 aprile 2015
"Ricorda sempre: la vera forza di uno spartano è il guerriero che sta al suo fianco. Perciò dagli rispetto e onore, e li riceverai a tua volta".
Questa è la regola del nostro box: lavorare per il collettivo esaltando se stessi e i propri compagni. Un vero team batte con un solo cuore. CKB CROSSFIT PROGRAM
Buongiorno guerrieri.
Isometria: l'allenamento ideato dalla Marina americana
Il metodo di allenamento basato su una serie di esercizi chiamati isometrici, è stato ideato dalla Marina Militare Statunitense nel corso della Seconda Guerra Mondiale, per permettere ai marinai imbarcati sui sommergibili di allenarsi e mantenere intatta la loro forma muscolare. La validità dell'allenamento isometrico consiste anche nel fatto che si può svolgere praticamente dovunque, in quanto si basa sulla contrazione statistica dei muscoli
e si svolge in assenza di un vero e proprio movimento. Gli esercizi
isometrici consistono nell'opporre resistenza ad un punto fermo come il
pavimento o un muro, resistenza che genera una forte contrazione della muscolatura. Il termine isometria
deriva proprio dal fatto che i muscoli non variano la loro lunghezza
durante questo tipo di allenamento: iso (stessa) metria (lunghezza), ma
comunque le fibre muscolari si contraggono. Con questo metodo si possono
allenare quasi tutti i muscoli del corpo come glutei, braccia, gambe e
addominali, acquistando forza e resistenza, presupposti essenziali per
la crescita muscolare. Oggi ci soffermeremo sulla spiegazione tecnico-pratica del Plank addominale isometrico.
Come eseguire il Plank addominale nel CrossFit
Che cosa è il Plank?
Il Plank
è un esercizio spesso utilizzato per migliorare i propri addominali e in
generale per potenziare la parte centrale del corpo. Sostanzialmente comporta
il mantenimento di una posizione per un lungo periodo di tempo. Ci sono diverse
varianti del Plank (totale o laterale, con le braccia distese o piegate).
Come eseguire il Plank totale?
L’esercizio
del Plank non è uno degli esercizi più complessi del CrossFit ma anche in
questo caso, se non si svolgono in maniera ottimale, possono arrecare più danni
che benefici, anche se ha comportato molta fatica. Ricordate infatti che la
fatica non è sinonimo di un buon lavoro.
Cominciamo quindi con lo spiegare il Plank totale. Con totale si intende
l’utilizzo di entrambe le braccia per mantenere l’equilibrio perfetto durante
l’esecuzione dell’esercizio. Si assume la posizione tipica delle flessioni con
il peso del corpo sostenuto dagli avambracci, gomiti, mani e piedi.
- Dalla
posizione delle flessioni si abbassano entrambi gli avambracci verso il
pavimento così che, oltre alle mani, anche i gomiti stiano a terra;
- Si
mantiene la posizione con il corpo allungato flettendo gli addominali e
stringendo i glutei, facendo si che il corpo formi una linea retta dai talloni
fino alla nuca; evitate dunque di inarcare la schiena ed alzare il sedere.
Per allenare
maggiormente il comparto addominale è possibile alzare in maniera alterna le
gambe.
Il Plank laterale
A differenza
del Plank totale nel Plank laterale il peso del corpo viene sostenuto da
un solo braccio, quindi per un allenamento completo sarà importante effettuare
almeno una serie per braccio.
- Dalla
posizione sdraiata su un lato del corpo ci si appoggia sul gomito per poi
sollevare tutto il corpo; in questa posizione il braccio non appoggiato a
terra deve rimanere disteso lungo il corpo mentre il peso rimane
sull’avambraccio steso a terra;
- Si
mantiene la posizione stringendo i glutei e flettendo gli addominali.
Una variante più complessa del Plank laterale si effettua sollevando il
corpo, tenendo esclusivamente la mano a terra, estendendo il braccio verso
l’alto. Anche in questo caso si deve mantenere la posizione.
Il Plank parziale
Il Plank parziale è una variante facilitata del Plank. E’ possibile
atturarlo sia al Plank totale che a quello laterale. Nel primo caso si effettua
appoggiando entrambe le ginocchia a terra andando così ad alleggerire il peso
sostenuto dalle braccia. In questo caso inoltre è possibile alzare una gamba
per qualche secondo andando così ad impegnare maggiormente gli addominali.
Uguale discorso si effettua per il Plank laterale; anche in questo caso infatti
si appoggia il ginocchio inferiore a terra.
Lo Staff Plank
Un’altra variante dei Plank è lo Staff Plank. Questa tipologia di esercizio
si effettua tenendo i gomiti adiacenti al corpo con il peso sostenuto solo
dalle mani a terra.